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  • Marco Sanlorenzo

Madagascar: di male un peggio!


da www.madagascar-tribune.com

Nel mese di ottobre si è assistito a un ulteriore deterioramento del tessuto sociale in Madagascar: il problema della sicurezza rimane ai primi posti con furti, aggressioni, scontri a fuoco sia nelle città sia nelle campagne di tutto il Madagascar, con frequenti feriti e morti.


I soprusi purtroppo non riguardano solo i presunti banditi, ma anche le forze dell'ordine: è del 20 ottobre la notizia che dei militari appartenenti alla Forze Speciali hanno accerchiato un piccolo villaggio nel Nord dell'Isola e poi hanno proceduto alla sistematica distruzione e incendio delle abitazioni (una ventina) e della scuola locale, dove studiavano 32 allievi.


A loro dire il luogo fungeva da riparo e da base di azione di una banda di malfattori, mentre la popolazione del villaggio avrebbe aiutato i medesimo fornendo loro il cibo necessario. Gli abitanti sono stati costretti ad abbandonare questo luogo e a migrare altrove.


Il fatto sembra riportare indietro il tempo a momenti bui vissuti anche in Europa. Tragicomica poi la notizia che verrà effettuata un'inchiesta su quanto accaduto effettuata da un'altra compagnia di gendarmi appartenenti a un altro gruppo di Forze Speciali adibite alla protezione degli abitanti!


il 12 ottobre, invece, i media locali hanno dato ampio spazio alla notizia che l'Istituto del Buon Governo, ONG svizzera che si occupa di valutare le varie situazione politiche in differenti nazioni, ha pubblicato il suo rapporto classificando il Madagascar al 5° posto tra i 128 paesi esaminati per la frequenza di crimini finanziari, riciclaggio di denaro sporco o finanziamenti verso gruppi terroristici internazionali.


Il Madagascar è purtroppo diventato negli ultimi anni un "paradiso fiscale" e queste valutazioni sono state confermate nei rapporti dell'ONG Tax Justice Network e del Groppo D'Azione Finanziaria.


Parallelamente, la ricchezza ambientale e la biodiversità in alcune zone del paese sono andate letteralmente "in fumo" per la presenza di devastanti incendi: solamente tra il 9 e il 10 ottobre sono stati segnalati ufficialmente 1194 incendi, alcuni dei quali particolarmente estesi e che hanno interessato alcuni parchi o zone dedicate al rimboschimento.


Ciò che è ancora più grave è che sono stati interessati anche dei villaggi: a Maromandia (Nord Madagascar) 120 abitazioni sono state incendiate e distrutte e circa 400 abitanti sinistrati sono stati ospitati provvisoriamente in altro luogo.


La situazione sanitaria e alimentare segna un ulteriore peggioramento.

Gli incendi nelle campagne, nella savana e nelle foreste hanno avuta come ulteriore conseguenza lo spostamento precipitoso di piccoli animali, tra cui i roditori verso le zone abitate con una impennata di casi di peste tra gli umani (la peste è trasmessa dal morso di pulci infettate da roditori, frequentemente dai ratti). Le regioni più colpite sono gli altopiani centrali: alla data del 16 ottobre si contano 134 casi confermati di peste e 32 decessi .


Un'epidemia di tubercolosi ha colpito invece in Capitale gli animali ospitati nel locale zoo e il locale Istituto Pasteur sta alacremente lavorando per cercare di spiegarne la causa, nonché di appurare se vi siano rischi per gli esseri umani.


Le condizioni climatiche nel Sud sono nuovamente peggiorate. Da circa una settimana gli abitanti sono colpiti da un forte vento con sabbia e terriccio sospesi che li obbliga a respirare, mangiare e bere costantemente con tanta polvere.


Le modeste e già ridotte attività economiche sono quasi completamente sospese perché la sabbia e la polvere invadono i locali dei vari negozi. La velocità del vento oscilla costantemente da 35 a 50 Km orari e le poche strade asfaltate sono coperte di sabbia, mentre è molto difficile e faticoso muoversi di giorno quando il vento soffia maggiormente con conseguenti difficoltà nell'approvvigionamento di derrate alimentari e di acqua.


il bidone di acqua da 25 litri costa quasi 7000 Ariary (circa 2 euro), mentre un chilogrammo di riso ha raggiunto il prezzo di 13.000 Ariary (quasi 4 euro): sono cifre che la maggior parte della gente non può sostenere data l'estrema povertà.


Le previsione meteorologiche non sono buone: gli specialisti pensano che non vi saranno episodi piovoso nelle regione del Sud, comprese i distretti Sud Est e Sud Ovest, prima del mese di gennaio 2023!


Questo costringerà molte famiglie all'impossibilità di trovare acqua potabile e coltivare gli appezzamenti di terreno, spingendo tutti quanti al forzoso acquisto di acqua e derrate alimentari se avranno ancora i mezzi economici per farlo.


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